02 ottobre 2006

URANIO E GLOBALIZZAZIONE

Oggi.

Sono salito in Val Seriana per capire cosa sta succedendo lassù, io abitante delle basse lande padane. Per un caso fortuito ho conosciuto due abitanti di Novazza esperti di geologia e che lavorano nel settore scavi e gallerie, spesso sono a contatto anche con l'uranio allo stato naturale.
Li nominerò "i due autoctoni" e non per dati anagrafici, per rispetto alla loro privacy.
In sostanza, loro dicono:

- 870.000 tonnellate di uranio sono relativamente poche e che si spenderebbe di piu a creare tutte le infrastrutture limitrofe per permettere lo scavo che a scavare (strade idonee x i tir, case x operai, ecc)

- avrebbe senso se collegassero tramite un grosso tunnel la Val Seriana e la Valtellina, anche lei ricca di uranio e creando poi in una delle due valli anche un impianto di lavorazione dell'uranio

-secondo loro, che sono anni che scavano gallerie dovunque (grafite, talco e anche l'uranio, ci sono tecnologie che permettono un lavoro senza rischi ambienatli e per la salute. E la popolazione è spaventata solo perchè manca di informazione riguardo a questa tipologia di lavoro.

-secondo loro tutto questo puo anche essere una strategia per alzare i titoli in borsa (come in effeti è avvenuto) ovvero: dato l'enorme dispendio di investimenti per creare le infrastrutture necessarie ad uno scavo cosi relativamente "piccolo", puo anche essere che la corporation australiana l'abbia fatto solo per fare notizia tra i brokers e gli investitori in borsa. In effetti il loro titolo in borsa è lievitato dell'11% in una settimana e forse cresce ancora ma non mi sono aggiornato.

Ma....

Può essere anche una ben studiata strategia aziendale, ma noi temiamo comunque che accada davvero: il fatto che la Regione abbia riferito poco o nulla a riguardo della richiesta della METEX sulle concessioni di scavo, fa lecitamente, sospettare qualcosa in progetto. E che comunque il progetto pensato è molto grosso ed esteso anche fuori dalla valle.

Per capire cosa si intende dicendo che il progetto si estende anche fuori dalla valle stessa, dobbiamo osservare le cose con gli occhiali da ottica "glocale" (globale+locale) e dobbiamo fare caso una serie di elementi.
Tutti gli stravolgimenti della pianura padana negli ultimi anni, con le enormi infrastruttre costruite per progetti faraonici sembrano essere in previsione di qualcosa. Di cosa ci domandiamo noi? Forse di uno sproporzionato sviluppo produttivo di tutta la pianura che creerà aumento demografico, industriale, di traffico, ecc.
Queste grandi opere e speculazioni edilizie sono state giustificate tramite frasi come "non possiamo permetterci di restare fuori dall'Europa" oppure "dobbiamo diventare competitivi nel mercato globale o ne verremo tagliati fuori".

Forse vuol dire che a monte, nelle alte sfere decisonali, queste opere che a vista sembrano cosi distanti e differenti tra loro sul nostro territorio, sono in realtà cellule (ognuna a sè stante) facenti parte di un macroprogetto per rendere appunto la pianura padana un megamacchina produttiva. E' una zona nevralgica per il traffico delle merci, essendo vicina al nord Europa.

Da questa ottica si comprende perchè si vuole una linea ad alta velocità che attraversi il nord Italia da parte a parte (la TAV) o lo spuntare selvaggio nel giro di pochi mesi di intere cittadelle di case vuote, come pure tutti i luoghi per occupare il tempo libero (centri commercioali, outlet, ecc).
Tornando all'uranio, ricordiamo che gli stati ricchi del nord europa, cosi vicini a noi, hanno un'enorme sete di uranio per le loro centrali nucleari, che quasi tutti posseggono.
L'uranio poi, a parte i molti utilizzi per usi civili, è utilizzato da moltissimi eserciti e industrie belliche, e sembra proprio e la guerra al terrorismo globale contemporanea li sta spingendo ad armarsi sempre di più, quindi non ci stupisce questa sete d'uranio da tutte le parti.

Partendo analizzando un evento in luogo poco fuori casa nostra, se non è addirittura la nostra valle, come si vede, possiamo vedere come economia e scelte di politica sono davvero di portata transnazionale, se non globale.

Questa è la GLOBALIZZAZIONE di cui tanto si parla da qualche anno, ma che nessuno ci spiega apertamente.

Facciamo un esempio: una miniera d'uranio in Val Seriana a Bergamo, voluta da una multinazionale australiana, sarà scavata da operai italiani (o facilmente immigrati rumeni, polacchi o pakistani) e fornirà uranio per i Boeing 747 della Mexican Airlines, uranio per le armi e le bombe dell'esercito statunitense, il quale, facendo una lotta a introvabili terroristi mediorientali, occuperà territori stranieri, comportando oltre a battaglie e morti, esodi e migrazioni, fors'anche proprio qui in Italia.
Altro esempio: il pesce surgelato che compriamo al discount tedesco fuori casa arriva dalla Nuova Zelanda, è impacchettato a Shangai, portato a Cinisello Balsamo dove la sua scatola viene colorata, rispedita ad Amburgo dove poi verrà servito in un ristorante nel quartiere degli artisti. Magari ad un turista bergamasco della Val Seriana. O magari da un operaio della miniera d'uranio in vacanza.

Esempi simpatici? Futili? Non crediamo.
Crediamo piuttosto che dentro l'attuale sistema economico e politico, un evento "locale" sia la diretta conseguenza di altri eventi "locali" in giro per il mondo.
Ma che tutto sia legato appunto in un solo Sistema globale che ha un' unica dinamica: continuare a produrre.
Continuare a produrre in barba a tutto, in barba alle leggi ambientali, ai diritti delle popolazioni, alla salute delle persone, all'etica e al rispetto della vita in tutte le sue forme.
Continuare a produrre: non importa cosa e dove, non importa se siano manifatture, abiti, "cultura" (cioè tutto quello che è "spettacolo" e intrattenimento: libri, teatri, film, ecc). Non importa se ciò che si produce sia localizzato in Val Seriana, nella Repubblica dell' Altai o nel deserto australiano: l'importante è che siano bassi i prezzi di produzione. E quando aumentano via da un'altra parte.

Ora,
questo è quello che io e noi di nouranio.org vediamo e pensiamo osservando la stupenda montagna della bergamasca dove vogliono estrarre uranio. Da una miniera riusciamo a pensare la mondo intero e se volete ci allarghiamo anche all'"umanità" come concetto metafisico e filosofico, chiedendoci "dove stiamo finendo?".
Come lo facciamo noi, potete farlo anche voi, chiunque voi siate. E come noi ci siamo attivati nel opporci a questa cosa anche voi potete cominciare a fare "qualcosa". Cominciate magari a parlarne con chi vi sta intorno, e mandate mail a tutti i vostri contatti, sono pratiche e immediate. Come vedete si spazia dal "qui e ora" a luoghi ed eventi lontani migliaia di kilometri.

Penso che montanari bergamasci coi loro modi spicci e genuini non vadano molto d'accordo con manager o geologi australiani dai nomi altisonanti.
Mandiamoli a casa.
Mi appello anche alle due persone di oggi che hanno risposto alle mie domande: siete stati gentilissimi e disponibili, e vorrei darvi un consiglio: non pensate solo allo scavo in sè e per sè, come "solo" ad un altro cantiere.
L'uranio allo stato naturale si fa i fatti suoi e non è nocivo si dice, ma come sapete è estratto per essere poi utilizzato da uomini per creare strumenti che inquinano la terra e macchine che uccidono altri uomini, se non bambini. Bambini come i vostri figli di cui mi avete parlato.

E lo sapete che non esiste un riciclo dell'uranio scartato dalla fusione nucleare, ma che viene depositato in zone sigillate sottoterra? L'unico "riciclo" che ha è farlo usare nelle armi e quindi farlo disperdere nel territorio e nei corpi delle persone. Nei depositi sotterranei rimane li: un regalo -radioattivo- ai nostri posteri. E' questa l'eredità che lasciamo ai nostri figli.

Possiamo fermarlo. Possiamo fare la nostra parte. Tutti noi siamo parte di un ingranaggio, in cui abbiamo un ruolo. Basta alzare la testa e vediamo la macchina intera di cui siamo un ingranaggio. Qualcuno dice che "se non ci fossero più soldati non ci sarebbero più guerre". Il nostro concetto è piu o meno cosi.
Prendiamo coscienza del nostro ruolo, e nell'eventualità, possiamo diventare capaci di cambiarlo. Basta solo esserne coscienti.E poi essere informati dà la capacità di scegliere. soprattutto in questo nostro tempo dominato dalla televisione che ci distrae.
E' tardi, vado a dormire. Ringrazio ancora voi due autctoni. Voi sapete chi siete.

dano3hc

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao.
la questione mi interessa e mi piacerebbe parlarne di persona, visto che mi sembra analoga ad altre situazioni di cui ho notizia... potrei portarti del materiale interessante e mi sembra più utile vedersi che spedirsi roba via internet.
se ti va scrivimi in mail che ci si mette d'accordo.
defterite@yahoo.it